ERNESTO MONICO E MELE GIUSEPPE LUCIANO – M.O.V.M. DI SETTEMBRE

  

 MONICO ERNESTO

Ten.spe A.A.r.n. pilota

Orfano di guerra di un valoroso capitano di fanteria e fratello di un volontario in Africa Orientale, compiuti gli studi medi nel Collegio Militare di Roma, era ammesso, diciannovenne, all’Accademia Aeronautica di Caserta dalla quale usciva sottotenente in servizio permanente effettivo nel ruolo naviganti il 5 agosto 1932. Conseguito il brevetto di pilota militare nell’aprile 1933, fu inviato nell’agosto successivo alla Scuola caccia per il corso di addestramento ottenendovi la promozione a tenente dal 29 settembre. Perfezionatosi nei due anni successivi, con l’abilitazione al pilotaggio degli apparecchi Ca. 30, fu inviato alla 1^ Divisione aerea a Gorizia, alle dipendenze del Duca d’Aosta, assumendo il comando di una squadriglia da caccia. lniziatasi la guerra civile in Spagna, il 6 agosto 1936 partiva volontario in missione speciale oltremare e al comando di una squadriglia dell’aviazione del Tercio, riuscì, già nei primissimi giorni di azione, ad abbattere ben 35 apparecchi nemici.

“Volontario in missione di guerra per l’affermazione degli ideali fascisti, pilota da caccia abile e valoroso, partecipava a numerose crociere in territorio nemico, cercando l’avversario nei propri campi e sfidandolo cavallerescamente a duello. Il 4 settembre 1936, dopo aver portato a termine brillantemente una rischiosa missione sul cielo di Madrid, veniva improvvisamente attaccato da forze preponderanti avversarie. Benché al limite dell’autonomia accettava l’impari lotta ed avendo l’apparecchio in fiamme si lanciava col paracadute. Fatto prigioniero ed interrogato dichiarava con fierezza la propria nazionalità rifiutandosi di dare qualsiasi notizia. In conseguenza del suo superbo contegno, cadeva vittima della ferocia marxista, arrossando del primo generoso sangue italiano il martoriato suolo di Spagna. Esempio di preclari virtù militari e sublime eroismo.” Cielo di Talavera de la Reina, 4 settembre 1936

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MELE GIUSEPPE LUCIANO

Centurione – 7° reggimento CC.NN.

Conseguito il diploma nell’Istituto magistrale di Pisa dove la famiglia si era trasferita per ragioni di lavoro, esordì giovanissimo nel giornalismo e nella vita politica. Ammesso al corso ali. uff. di cpl. nella Scuola di Cagliari nell’ottobre 1924, nell’ottobre dell’anno successivo fu nominato sottotenente di fanteria e prestò servizio nel 22° reggimento. Passò nei quadri della milizia col grado di capomanipolo. Rientrò dall’Ungheria dove si trovava per missione giornalistica nell’agosto 1935 e partecipava volontario alle operazioni di guerra in Africa con la banda indi­gena dell’Hamasien ottenendo la promozione a scelta a centurione. Smobilitato alla fine della campagna nel maggio 1937, si trasferì al Cairo, ma per poco tempo, perché nel luglio 1938 chiese cd ottenne nuovamente di partire volon­tario sbarcando a Cadice assegnato al 7° rgt. CC.NN., 3ª comp. del 740° btg.

“Nell’imminenza di una importante azione affidata alla Divisione chiedeva insistentemente ed otteneva di essere destinato ad un reparto di primo impiego. Alla testa di una compagnia di camicie nere e, quantunque subito ferito al petto, compiva atti di sublime eroismo, trascinando il reparto alla fulminea conquista di due forti capisaldi nemici, dai quali i numerosi difensori erano costretti a fuggire atterriti. Colpito una seconda volta mortalmente in una pericolosa fase di contrattacco avversario, piegava esanime sulla trincea, progettando la luce del suo spirito oltre la meta e verso la vittoria. Preclaro esempio di combattente legionario animatore; trascinatore e degno del nobile appellativo di eroe.” Sierra de Javalambre, 22 settembre 1938

Altre decorazioni al Valor Militare:

Medaglia di Bronzo

“Comandante di una centuria di banda in avanguardia impegnato da forti nuclei avversari che tentavano di ostacolare la marcia di una colonna in azione contro ribelli, con ardimento, pronto intuito e coraggio personale, dando mirabile esempio ai suoi gregari si slanciava all’assalto e, col fuoco e la baionetta, riusciva a disperdere il nemico infliggendogli gravi perdite. Giornalista volontario e combattente in A.O.” –  Abuillé, Monte Kuiù 15 settembre 1936

Croce di Guerra

“Giornalista residente all’estero, volontario in A.O., partecipava, con le bande dell’altipiano a tutta la battaglia italo-etiopica. Ufficiale valoroso- in numerose azioni, dimostrava elevate zone di comandante e di combattente, esempio costante ai propri dipendenti di virtù militari” (A.O., 1935- 1936)