ALDO SALVETTI E ETTORE D’AMORE – M.O.V.M. DI SETTEMBRE

  

SALVETTI ALDO

Partigiano combattente

Di modesta famiglia di operai, apprendista carpentiere nell’industria marmifera, dopo l’8 settembre 1943 entrò a far parte nella formazione “Aldo Cartolari” dipendente dalla Brigata d’assalto garibaldina “Gino Menconi”.

«Non ancora diciottenne, volle volontariamente combattere contro i nazifascisti e con il suo ardimento seppe procurarsi l’arma togliendola al nemico. Durante un audace attacco sferrato dai partigiani contro un presidio tedesco, cadde gravemente ferito sui reticolati da lui arditamente raggiunti. Catturato dal nemico fu sottoposto alle più inumane torture ed il giovane corpo fu mutilato in ogni parte dalle baionette tedesche. Trascinato sanguinante per le vie del paese, fu inchiodato crocifisso ancora vivente contro un portone, ma non un nome, non un indizio uscirono dalle sue labbra esangui. Prima di esalare l’ultimo respiro, disse ai suoi carnefici: «Conoscerete i miei compagni quando verranno a vendicarmi». Esempio superbo di epico sacrificio. Castagnola di Massa, 19 settembre 1944.

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D’AMORE ETTORE

Maresciallo d’alloggio capo CC.

Arruolatosi volontario nel 1927 nell’Aeronautica quale allievo armiere e frequentata a Capua la Scuola per specializzati, fu destinato all’aeroporto di Centocelle di Roma. Nel marzo 1929 fu congedato col grado di primo aviere. Nel maggio dello stesso anno, a domanda, fu ammesso nell’Arma dei CC. in qualità di carabiniere e, dopo aver prestato servizio nella legione del Lazio e in quella di Livorno, fu congedato nel 1933. Richiamato per esigenze A.O. nel 1935, fu assegnato alla legione di Bari. Nel febbraio 1936 partiva per la Somalia con la 4ª sezione autocarrata CC. mobilitata e, dopo aver combattuto nell’Ogaden durante la campagna etiopica, prestò servizio nel gruppo CC. di Harar, poi in quello di Addis Abeba ed infine nella banda speciale CC. e Zaptiè dove conseguì una promozione per merito di guerra. Nel giugno 1940 rientrò al gruppo di Addis Abeba e, nel corso delle operazioni in A.O., cadde prigioniero del nemico nel maggio 1941. Restituito in Patria nel genn. 1945, prese parte alle operazioni di guerra nella Penisola col nucleo autonomo CC., addetto all’8ª Armata britannica. Ammesso al corso all. sottuff. a Firenze fu nominato vicebrigadiere con anzianità marzo 1941, brigadiere con anzianità marzo 1943 e promosso maresciallo d’alloggio capo nel 1949. Nel maggio 1950 fu trasferito dalla legione di Bologna a quella di Cagliari e, dopo aver prestato servizio presso il V btg., a Galtellì ed a Villa Grande, nell’ottobre 1954 fu nominato comandante della stazione di Orgosolo. Durante il periodo di comando portò a termine incarichi difficili e rischiosi, me­ritandosi tre encomi solenni.

“Comandante di stazione in ambiente particolarmente difficile perché dominato dalla paura e dall’omertà ed in cui imperavano l’anonimo e l’intimidazione, al fine di mantenere fermi il prestigio e la forza della legge e di stroncare ogni velleità delittuosa che avrebbe peggiorato la grave situazione della pubblica sicurezza locale, da solo, e con sprezzo della vita, affrontava temibile malvivente armato ed ap­postato, autore di una lettera estorsiva. Colpito a morte, trovava la forza di scagliare una bomba a mano che metteva in fuga il malvivente, rendendone vana l’azione criminosa. Coronava così un’esistenza interamente dedicata al culto del servizio.” Orgosolo. (Nuoro), 11 settembre 1959.

 

Altre decorazioni al Valor Militare:

Cr.g. al V .M. (Gunu-Gadu, aprile 1936);

Appuntato per m.g. (Bulga, agosto 1939).