RUSPOLI MARESCOTTI CARLO dei Principi di Poggio Suasa
Tenente Colonnello s.p.e. cavalleria – 186° Reggimento Paracadutisti
Discendente da nobile ed antico casato di origine fiorentina, nipote del noto esploratore Eugenio Ruspoli ucciso in Abissinia nel 1893, e fratello di Costantino partecipò alla prima guerra mondiale prima come sottotenente di complemento nel Savoia Cavalleria e poi, come tenente in s.p.e. nella specialità bombardieri. Promosso capitano nel 1921 dopo aver disimpegnato incarichi del governo all’estero, fu trasferito nel Reggimento Guide e nel 1935 venne destinato a domanda al V gruppo carri veloci mobilitato col quale prese parte alla campagna etiopica. Rimpatriato nel 1936 e promosso maggiore per meriti eccezionali, prestava successivamente servizio all’Ufficio Militare del Ministero dell’Africa Italiana ed allo Stato Maggiore. Promosso tenente colonnello il 1° gennaio 1940 nel Genova Cavalleria partecipò nell’aprile 1941 alla campagna contro la Jugoslavia, quindi volontariamente passò nella specialità paracadutisti. Trasferito al 2° reggimento, divenuto poi il 186° della Divisione Folgore, fu prima comandante del VII battaglione e poi vice comandante del reggimento. Partito per l’A.S. (Africa Settentrionale) nel luglio 1942 e raggiunto il fronte di El Alamein, assumeva il comando di un raggruppamento paracadutisti denominato prima Ruspoli e poi Marescotti.
“Comandante di raggruppamento paracadutisti, due volte ferito nell’attraversare i campi minati e, per quanto tormentato da malattia, restava in linea con i suoi prodi. Attaccato da preponderanti forze corazzate, presente dove maggiormente infuriava la lotta, calmo ed impassibile sotto il bombardamento dell’artiglieria, era l’anima della resistenza e di fulgido esempio ai suoi dipendenti. Colpito a morte, chiudeva eroicamente una esistenza di intrepido soldato e di fierissimo comandante tutta dedicata alla grandezza della Patria.” – Africa Settentrionale, Estate 1942; Passo del Cammello (Depressione di El Kattara), 4 novembre 1942.
Altre decorazioni al Valor Militare
Medaglia Argento
«Attento osservatore delle linee nemiche, quale comandante di una sezione autonoma bombarde, concepiva con genialità ed attuava con grande ardimento la distruzione di alcune piccole guardie nemiche mediante bombe da bombarde innescate per l’accensione elettrica e portate sul posto di notte. Dava splendide prove di coraggio anche in successive audaci imprese di pattuglie, spingendosi entro le linee nemiche con audacia senza pari, superando difficoltà di terreno, straordinariamente grandi e sfidando il fuoco delle mitragliatrici e dei tiratori scelti nemici. Asiago, maggio 1916; Valle d’Assa, 19 settembre-30 dicembre 1917-11 gennaio 1918.»
Medaglia Bronzo
«Conduceva, con grande arditezza e sprezzo del pericolo, una pattuglia fin dentro le difese nemiche, impegnando combattimento con una pattuglia avversaria e volgendola in fuga dopo averne messo egli stesso fuori combattimento alcuni dei componenti. Pedescala, 27 gennaio 1918.»
Medaglia di Bronzo
«Volontariamente offertosi di far parte di una pattuglia che doveva catturare una piccola guardia nemica situata sulla sponda destra dell’Assa su di un roccione di accesso difficilissimo per natura e per arte, penetrava arditamente col comandante della pattuglia sul posto nemico, riuscendo, noncurante del pericolo per l’allarme destato, a trarre prigioniera la vedetta. Poggio Puvel (Assa), 10 luglio 1918.»
Medaglia di Bronzo
«Comandato in ricognizione, per meglio eseguire il proprio mandato si portava di sua iniziativa nei punti più avanzati ed esposti della linea, a brevissima distanza dalla linea e benché fatto segno a vivo fuoco di fucileria e mitragliatrici serenamente compiva diligenti osservazioni, traendone precise ed utili informazioni. Altopiano di Asiago, ottobre-novembre 1917.»
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PASQUALI VILLY
Tenente cpl. Veterinario Divisione “Garibaldi”
Trasferitosi con la famiglia a Torino fin da ragazzo, ivi frequentò le classi elementari e la scuola media, iscrivendosi poi all’Università nella facoltà di medicina veterinaria. Conseguita la laurea nel 1939, l’anno dopo fu chiamato a frequentare presso la Scuola di applicazione di Pinerolo il corso allievi ufficiali della specialità veterinaria. Promosso sottotenente nel settembre 1940 ed assegnato al 1° rgt. artiglieria alpina, nel. 1942 partì per la Dalmazia sbarcando a Ragusa. Alla data dell’armistizio, il 1° rgt. art. alp., che faceva parte della Divisione Taurinense, era dislocato nel Montenegro. Fallito il tentativo di sottrarsi all’accerchiamento tedesco e di raggiungere le Bocche di Canaro, ripiegò sulla zona di Gornije Polie dove si riunì ai reparti che costituirono la Divisione “Garibaldi”.
«Ufficiale veterinario di una grande unità dislocata oltremare, allo atto dell’armistizio, fedele al proprio dovere di soldato, si univa alle eroiche file di coloro che avevano preferito la dura e pericolosa vita della guerriglia alla umiliante resa al tedesco. Assunto volontariamente il comando di una compagnia di artiglieri trasformatisi in fanti, li guidava più volte al combattimento facendo rifulgere le sue splendide doti di combattente. Durante un attacco ad un forte presidio nemico, incurante dell’intensa reazione avversaria, si ergeva con fierezza alla testa dei propri uomini. Visto cadere un mitragliere lo sostituiva all’arma continuando il fuoco contro un pezzo anticarro tedesco; fatto segno al tiro concentrato di armi automatiche nemiche non desisteva dalla azione, restando sul posto anche quando l’arma, più volte colpita, era resa inservibile. Sempre presente ove più aspro appariva il compito, durante una successiva azione, mentre con i suoi uomini formava una insormontabile barriera al nemico incalzante, stroncato dal fuoco nemico, immolava la sua giovinezza sul campo di battaglia.» Nikic – Cekanje – Brijestovo (Montenegro), 9 settembre – 17 settembre – 10 novembre 1943