MONETA CARLO
Capitano s.p.e. 1° reggimento fanteria Divisione “Littorio”
Appartenente ad una nota famiglia della Capitale, prese parte alla 1^ guerra mondiale in reparti mobilitati della guardia di finanza. Sotto brigadiere nel novembre 1915 e brigadiere nel novembre 1917, ritornò dall’Albania nell’agosto 1918 perché ammesso a frequentare la Regia Accademia Militare di Fanteria dalla quale uscì con il grado di sottotenente di complemento, assegnato all’arma di fanteria, corpo dei bersaglieri nel gennaio 1919. Assegnato in servizio al 14° Reggimento bersaglieri, passò in servizio permanente effettivo con anzianità 1º dicembre 1918, e destinato al 12° Reggimento, fu comandato a prestare servizio presso il IX Autocentro, dove conseguì la promozione a tenente. Promosso capitano nel 1931 fu in servizio presso il 232 reggimento fanteria e nel 1933 al 78° Reggimento Fanteria della Brigata “Lupi di Toscana” a Bergamo. Nell’aprile 1938 chiese, ed ottenne di partire, di partire volontario per combattere nella guerra di Spagna, dove fu assegnato al 1º Reggimento della 4ª Divisione d’assalto “Littorio”, inquadrata nel Corpo Truppe Volontarie.
«Assunto all’inizio di lunga ed aspra battaglia il comando del battaglione, lo guidava in successivi combattimenti con altissima capacità e con impareggiabile valore. Ferito una prima volta, continuava a tenere il comando. In un disperato contrattacco inteso a risolvere una critica situazione, alla testa dei suoi si slanciava sul nemico e cadeva colpito a morte. Conscio della sua prossima fine, dimostrando eroica fermezza d’animo, diceva al suo colonnello: « Non importa morire quando si muore per l’Italia, per il suo Duce, per un così bel reggimento ». Trasportato alla sezione di sanità, esortava i medici a dedicare le loro cure agli altri feriti e si spegneva serenamente chiudendo una nobile vita, tutta dedicata al dovere ed alla Patria. Catalogna, 23-31 dicembre 1938.»
— Regio Decreto del 18 aprile 1940.
Altre decorazioni al Valor Militare
Medaglia di Bronzo
«In azione particolarmente difficile per il terreno e le forti difese avversarie, sotto intenso fuoco di mitragliatrici, alla testa della sua compagnia, attaccava, con grande perizia, conquistandola, importante posizione. Battaglia del Levante, 15-25 luglio 1938.»
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GABRIELI ANGELO
Caporale 4° reggimento alpini, btg. Alpini sciatori “Monte Cervino”
Muratore di mestiere, nell’aprile 1935 venne arruolato nel battaglione Belluno del 7° alpini e nel 1936 fu congedato col grado di caporale. Richiamato nel settembre 1939 ed assegnato al battaglione Val Cordevole del gruppo alpini Valle, partecipò nel giugno 1940 alle operazioni di guerra svoltesi alla frontiera alpina occidentale e dal gennaio 1941 a quelle svoltesi sul fronte greco – albanese e in Balcania. Rimpatriato, alla fine dello stesso anno fu trasferito al battaglione sciatori Monte Cervino, del 4°alpini ed assegnato alla 80^ compagnia cannoni c.c. (contraerei), partiva per la Russia nell’aprile 1942.
“Puntatore di pezzo anticarro, già distintosi per abilità e valore in precedenti azioni, durante un attacco in forza di carri armati nemici, attendeva freddamente che questi giungessero a breve distanza per poterli colpire con sicura efficacia. Ferito gravemente da una raffica di mitragliatrice, rifiutava di allontanarsi dal pezzo ordinando ai propri uomini di sostenerlo in modo di poter continuare la propria opera di puntatore. Nonostante le sue gravi condizioni riusciva a colpire un carro nemico. Accortosi che questo benché colpito continuava la sua corsa verso il pezzo, ordinava ai suoi dipendenti di allontanarsi e mettersi in salvo mentre con disperata energia ricaricava e puntava il pezzo da solo. A distanza di non più di due metri faceva partire il colpo colpendo a morte il carro nemico che spinto dall’inerzia schiacciava il cannone e il suo eroico tiratore. Superbo esempio di coraggio, altruismo e assoluta e completa dedizione al dovere.” – Selenii-Jar (Fronte russo), 31 dicembre 1942.