SOLE ANDREA
Tenente cpl. Artiglieria – 20° Reggimento artiglieria di C.A.
Conseguita la maturità scientifica nel Liceo di Palermo nel 1937, si arruolava volontario nel dicembre dello stesso anno ed ammesso alla Scuola allievi ufficiali di complemento di Potenza, ne usciva aspirante il 1° luglio 1938. Assegnato al 12° reggimento artiglieria di C.d’A. in Palermo e promosso sottotenente, chiedeva ed otteneva di essere trasferito in Libia e nel marzo 1939, sbarcato a Tripoli, veniva destinato al 20° reggimento artiglieria di C. d’A. Trattenuto in servizio e trasferito alla 9^ batteria da 20 del XX gruppo contraerei all’inizio del secondo conflitto mondiale, partecipava alle operazioni di guerra svoltesi in A.S. (Africa Settentrionale) e che portarono le nostre truppe all’occupazione di Sidi el Barrani nel settembre dello stesso anno. Dal 1° ottobre 1940 fu promosso tenente.
“Volontario di guerra. Comandante di una sezione mitraglieri da 20 mm. partecipava, sovente a sua insistente richiesta, a frequenti onerosissime ricognizioni compiute tra le maglie dei mezzi corazzati avversari, posti a vigilanza dei nostri capisaldi avanzati. Distintosi per elette virtù militari dimostrava, particolarmente in critiche circostanze, chiara capacità di comando e spiccato ascendente sui suoi artiglieri che sapeva trascinare ai più duri cimenti, con l’esempio di eccezionale spirito combattivo e sommo sprezzo del pericolo, pur non disponendo che di mezzi decisamente inadeguati. In tragica situazione, posto a difesa diretta del comando tattico divisionale durante violenta offensiva nemica portata con schiaccianti forze corazzate, sostenuta da potenti artiglierie e da imponenti incontrastate azioni aeree, si impegnava e persisteva arditamente, benché ferito, all’impari lotta, sebbene avesse visione dell‘inevitabile sacrificio, riuscendo a rallentare l’impeto nemico. Ferito nuovamente, caduti puntatori e serventi, a corto di munizioni, rimaneva impassibile al suo posto di dovere, azionando lui stesso l’arma nel disperato tentativo di arginare la travolgente avanzata. Colpito per la terza volta, quando ormai tutto crollava inesorabilmente intorno a lui, rifiutava fieramente l’invito di arrendersi, e con stoica decisione, essendo gravemente minorato, continuava a reagire fino all’esaurimento delle munizioni. Falciato infine da raffica di mitragliatrice, cadeva esanime sulla mitragliera frantumata, perpetuando, benché ventunenne, col suo leggendario eroismo, le indistruttibili gloriose tradizioni delle armi italiane.” Deserto Orientale Libico Deserto Occidentale Egiziano – Alam el Tummar Ovest (Egitto), 10 giugno-9 dicembre 1940.
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KIRN FRANCESCO
Bersagliere – 11° reggimento bersaglieri
Appartenente a patriottica famiglia fiumana ed impiegato egli stesso a Fiume, assolse gli obblighi di leva nell’11° reggimento bersaglieri dal maggio al novembre 1927. Entrata l’Italia in guerra nel giugno 1940, chiedeva insistentemente di essere richiamato e, nel 1941, ritornò al suo reggimento, l’11° bersaglieri, allora impegnato nelle zone occupate della Jugoslavia. Ferito il 2 dicembre dello stesso anno decedeva nell’ospedale da campo n. 172 a Carlovac in Croazia due giorni dopo.
“Volontario di guerra, sempre primo fra i primi, durante aspro combattimento contro forti bande di ribelli, benché ferito, rifiutava di abbandonare il proprio posto e spinto da generoso altruismo si trascinava presso il comandante di compagnia e gli faceva scudo con la sua persona. Gravemente colpito una seconda volta, sopportava con eroica e serena fermezza le sofferenze continuando ad incitare i compagni alla lotta. Trasportato morente in un ospedale da campo, in un supremo generoso sforzo si levava in piedi esclamando: Sono sempre un bersagliere. Fulgido esempio di costante ardimento, elevato spirito di corpo, sprezzo del pericolo spinto sino al supremo sacrificio.” Zona Rijeka – Gabrovac (Balcania), 2 dicembre 1941.