GIANFRANCO ZURETTI E URBANO MANCINI – M.O.V.M. DI MARZO

  

ZURETTI GIANFRANCO

Tenente Colonnello – Capo S.M. II Divisione Eritrea

                    

Dall’Accademia Militare di Torino usciva, ventenne, sottotenente d’artiglieria nell’agosto 1914. Nel maggio 1915 entrava in guerra con la 4^ brigata del 22° reggimento artiglieria da campagna. Nel maggio 1916, guarito dalla ferita riportata a Monfalcone nell’ottobre precedente, assumeva il comando della 128^ batteria bombarde col grado di tenente passando, poi, alla 28^ brigata nel febbraio 1917. Promosso capitano nell’aprile successivo, veniva trasferito al 3° reggimento da campagna col quale prendeva parte alla battaglia del Solstizio nel giugno 1918 ed a quella di Vittorio Veneto nell’ottobre successivo. Lasciava la zona di guerra nel febbraio 1921 e, frequentata la Scuola di Guerra, venne assegnato nel 1925 al Corpo di S.M. e poco dopo fu promosso maggiore. Tenente colonnello nel 1930, dopo aver disimpegnato incarichi di fiducia e di particolare delicatezza, chiedeva, nel 1935, di essere inviato in Africa Orientale e il 9 agosto 1935 si imbarcava per l’Eritrea, trasferito al R.C.T .C. (Regio Corpo Truppe Coloniali) quale Capo di S.M. della 2^ Divisione Eritrea.

“Conscio dell’importanza e della delicatezza di una importante posizione difensiva avanzata, otteneva di recarvisi personalmente al primo cenno di un attacco nemico. Per cinque ore, in una tempesta di fuoco, fu presente ove più cruenta era la lotta e più grave la minaccia. Fu anima eroica della difesa, cui partecipò personalmente con il fucile e le bombe a mano; ammirato da tutti i combattenti. Il piombo nemico ne stroncava la vita al momento stesso in cui altri battaglioni sferravano il decisivo contrattacco. Le ultime parole furono: Non curatevi di me, avanti Ascari, forza cannoni. Fulgida figura di purissimo eroe.” – Passo Mecan, 31 marzo 1936.

Altre decorazioni:

Croce di guerra al Valor Militare (Monfalcone, ottobre 1915)

Medaglia Bronzo (Vallarsa, giugno 1916)

Medaglia Bronzo (Montello, giugno 1918)

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MANCINI URBANO

Capitano s.p.e. A.A. pilota

                                

Conseguito il diploma magistrale ad Urbino, veniva ammesso a domanda come allievo ufficiale di complemento nell’A.A. nel settembre 1935. Pilota d’aeroplano nell’aprile 1936 e pilota militare nel luglio successivo, era promosso in pari data sottotenente nel ruolo naviganti, destinato all’8° stormo da bombardamento. Trattenuto a domanda, partiva volontario per la Spagna nel 1938 dove si segnalava in numerosi combattimenti con una squadriglia da bombardamento veloce. Rimpatriato nel 1939 ed assegnato al 36° stormo da bombardamento, passava in seguito, dal 15 febbraio 1940, al 46° stormo col grado di tenente. Mobilitato nel giugno 1940, partecipava alle operazioni di guerra contro la Francia col 105° gruppo autonomo da bombardamento e trasferitosi a Tirana, nell’ottobre successivo, a quelle contro la Grecia e la Jugoslavia dal novembre 1940 all’aprile 1941. Promosso capitano gli veniva affidato, dal 14 febbraio 1943, il comando del gruppo già trasformatosi in gruppo aerosiluranti. Riuscì ad affondare naviglio nemico per complessive 70.000 tonnellate.

“Superbo comandante di gruppo siluranti, sempre primo, alla testa dei suoi reparti che trascinava con la virtù dell’esempio eroico, fervido propugnatore di ogni più alto ideale, conduceva intenso ciclo di ardite operazioni di siluramento in settore irto di difese e di insidie, arrecando al nemico ingenti danni. Partito ancora una volta all’attacco di un importante convoglio nemico in navigazione, affrontava impavido e sereno l’uragano di ferro e di fuoco delle navi e dei caccia di scorta. Riusciva a colpire, con decisa volontà, una grossa unità che affondava, ma la sua ala infranta non tornava sul suolo della Patria. Purissimo eroe, espressione della forte gente italica e della sua tradizione guerriera. – Cielo del Mediterraneo, 18 novembre 1942 -27 marzo 1943″

Altre decorazioni al Valor Militare

Medaglia Argento sul campo

«Su velivolo da bombardamento, abile puntatore di gruppo, in numerose azioni, spesso contrastate da violenta reazione contraerea ed aerea, con calma e sereno sprezzo del pericolo, effettuava numerosi bombardamenti su obiettivi del nemico, conseguendo efficaci risultati. In vari scontri con la caccia nemica, impugnando decisamente la mitragliatrice, si prodigava nella difesa della formazione, contribuendo in due successive azioni all’abbattimento di alcuni cacciatori nemici. Cielo della Grecia, novembre 1940-aprile 1941.»

Medaglia d’Argento sul campo (Cielo della Grecia e Mediterraneo, marzo 1941 agosto 1942);

Medaglia di Bronzo (Cielo di Spagna, dicembre 1938 – gennaio 1939

Sottotenente in s.p.e. per m. g. (settembre 1939);

Capitano per m.g. (febbraio 1943).