PAOLO BOCCELLA E ALDO ZUCCHI – M.O.V.M. DI MARZO

  

BOCCELLA PAOLO

Sergente Maggiore A.A. pilota

                            

Allievo sergente volontario nell’Aeronautica nel maggio 1935 conseguì il brevetto di pilota d’aeroplano nell’agosto dello stesso anno e nel marzo del 1936 quello di pilota di apparecchio militare. Col grado di sergente fu trasferito al 5° stormo d’assalto nell’aeroporto di Ciampino Sud. Inviato in missione speciale oltremare il 24 gennaio 1937, nell’offensiva del marzo 1938 sull’Ebro donava generosamente la vita in combattimento.

“Sottufficiale pilota di incomparabile perizia, volontario in missione di guerra per l’affermazione degli ideali fascisti, in 14 mesi di campagna compiva, con apparecchio da ricognizione, moltissime azioni di mitragliamento e bombardamento a bassa quota distinguendosi in ogni evenienza per le sue belle doti di combattente, sereno sprezzo del pericolo ed altissimo senso del dovere. Il 20 marzo 1938, durante un’azione di mitragliamento effettuata a bassissima quota per meglio offendere importanti trinceramenti nemici investito da violenta reazione contraerea, persisteva nell’azione fino al completo svolgimento. Nel generoso tentativo di portare a salvamento il compagno ed il proprio velivolo, prodigava ogni sua energia, fino a quando, stremato di forze, cadeva in vicinanza delle linee, immolando la sua fiorente giovinezza.” – Cielo di Spagna, febbraio 1937-marzo 1938.

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ZUCCHI ALDO

Tenente s.p.e. fanteria XX btg. Coloniale

                             

Entrato all’Accademia Militare di Modena nell’ottobre1929, ne usciva sottotenente di fanteria in s.p.e. due anni dopo e, ultimato il corso di applicazione a Parma, veniva assegnato al 19° rgt.f. ove era promosso tenente nell’ottobre 1932. Trasferito nel 1935 R.C.T.C. dell’Eritrea, si imbarcava a Napoli il 23 febbraio e sbarcava a Massaua l’8 marzo, assegnato al Deposito reclutamento di Asmara. Ottenuto il trasferimento in reparti combattenti indigeni, era assegnato al XX btg. Coloniale partecipando poi a tutte le operazioni di guerra e particolarmente ai combattimenti di Amba Aradam, Amba Alagi, Lago Ascianghi e Passo Mecan. Rimpatriato nel 1937 e passato al 2° rgt. Granatieri, due anni dopo ritornava in A.O. destinato al 10° Granatieri di Savoia come istruttore. Rinunciava all’incarico per entrare nuovamente a fa parte del suo vecchi battaglione, il XX Coloniale.

«Fiera tempra di combattente, rifiutava una destinazione di privilegio per tornare fra i suoi ascari e viverne così i rischi ed i disagi nelle operazioni di grande polizia. In un aspro combattimento, intuita la critica situazione di un reparto avanzato, si poneva, con generoso slancio, alla testa di pochi animosi che, trascinati dal suo esempio in terreno quanto mai difficile, si lanciavano arditamente sull’avversario, travolgendolo. Caduto mortalmente ferito, alla testa dei suoi ascari, a coloro che si prodigavano per soccorrerlo, rispondeva: « Lasciatemi, ormai per me è finita. Date addosso ai ribelli e prendeteli ». Spirava poco dopo gridando, in un supremo sforzo: « Viva il XX battaglione ». Esempio sublime di alte virtù militari e di generoso cosciente sereno sacrificio. Uascià Mariam (Mena Scioa), 24 marzo 1939 .»  Regio Decreto 6 agosto 1940.

Altre decorazioni al Valor Militare: Medaglia d’Argento

«Si lanciava arditamente con due ascari contro un nucleo di avversari armati di mitragliatrice, catturando l’arma. Ferito, si recava al posto di medicazione solo in seguito a ripetuti ordini superiori. Passo Mecan, 31 marzo 1936.»