OSVALDO CONTI E STEFANO DAVID – M.O.V.M. DI APRILE

  

CONTI OSVALDO

 Sergente cannoniere R.M. (Ricognizione Marittima)

Diciassettenne appena, si arruolava volontario nel C.R.E.M. (Corpi Reali Equipaggi Maritttimi) di La Spezia, quale allievo cannoniere, il 27 agosto 1932 e il 1° ottobre dell’anno seguente veniva nominato comune di prima classe. Mobilitato per esigenze di carattere eccezionale A.O. (Africa Orientale), veniva imbarcato sull’incrociatore Fiume il 3 ottobre 1935. Conseguiva la promozione a sottocapo cannoniere armiere nel 1936 e quella a sergente nel 1938. Alla vigilia di essere nominato secondo capo, cadeva nelle operazioni di sbarco in Albania il 7 aprile 1939.

“Appartenente all’equipaggio del Regio Incrociatore Fiume, prendeva parte alle operazioni di sbarco a Durazzo come caposquadra di un plotone mitraglieri. Durante l’azione, individuata di fronte a lui, fra l’imperversare del fuoco avversario, una mitragliatrice nemica, si slanciava senza esitare in avanti con la propria arma, trascinando con l’esempio i suoi uomini. Colpito quasi subito da una pallottola che gli forava una coscia, non interrompeva il fuoco e lo continuava con grande coraggio e fermezza anche dopo essere stato colpito una seconda volta. Non potendo più per le ferite riportate unirsi ai compagni che avanzavano verso l’avversario, continuava a sparare e ad incitare i suoi, finché non si abbatteva sulla mitragliatrice, fatalmente colpito alla testa. Esempio fulgidissimo di sereno e freddo coraggio e di sublime attaccamento al dovere.” -Durazzo, 7 aprile 1939.

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DAVID STEFANO

Soldato volontario, divisione Giovani Fascisti

Orfano di entrambi i genitori, fu educato nell’orfanotrofio di Cuneo fino all’età di 16 anni, quindi, trovò occupazione come cascherino presso una locale panetteria. Alla dichiarazione di guerra si offrì volontario, ma fu arruolato soltanto nell’aprile 1941 e venne assegnato al gruppo battaglioni Giovani Fascisti. Partito per l’A.S. (Africa Settentrionale) tre mesi dopo, partecipò, con la 2^ compagnia del I battaglione, a tutti i fatti d’arme in cui la Divisione Giovani Fascisti sempre si distinse, da Bir el Gobi ad Enfidaville.

“Dopo trenta mesi di dura lotta, durante un aspro attacco nemico, soverchiato da preponderanti forze, rifiutava più volte di arrendersi, finché, unico superstite di un posto avanzato che egli stesso comandava, stordito e gravemente ferito, veniva raccolto dal nemico che pensava di servirsene come schermo per penetrare di sorpresa in un nostro caposaldo. Nella notte lunare, veniva condotto presso le nostre posizioni con l’arma puntata alla schiena. Accortosi che i commilitoni gli andavano incontro giubilanti per aiutarlo, non esitava a gridare ad alta voce: Seconda compagnia, fuoco, fuoco! Sono nemici!. Pagava così, consapevolmente, con la vita la sua sublime incomparabile dedizione alla Patria. “ Q. 141 di Diez Srafi (Tunisia), 25 aprile 1943.