desidero ringraziare tutti voi che avete raccolto l’invito ad esprimere la giusta, direi doverosa, solidarietà ai nostri due connazionali ingiustamente trattenuti in India con l’infamante accusa di aver ucciso due pescatori il 15 febbraio 2012 mentre svolgevano servizio di scorta militare a bordo del mercantile “Enrica Lexie” battente bandiera italiana.
L’abuso che l’India continua a perpetrare nei confronti dell’Italia, violando tutte le norme internazionali relative al comportamento da tenere nei riguardi di personale militare in servizio, ci colpisce sia perché evidenzia una scarsa considerazione dell’India per il diritto internazionale, sia perché agisce nei confronti di due italiani che se accusati di aver commesso qualcosa di penalmente rilevante, in quanto militari in servizio, dovrebbero essere giudicati da un tribunale italiano e l’India dovrebbe semmai collaborare con la giustizia italiana nella ricerca della verità, non contrapporvi la propria.
Il sito dell’Istituto del Nastro Azzurro ha raccolto migliaia di voci, quasi tutte di solidarietà nei confronti di Salvatore Girone e Massimiliano La Torre, e anche chi ha espresso dubbi nei loro riguardi (va rilevato che giustamente si tratta di pochi) ha comunque dimostrato, parlandone, che la vicenda non è caduta nell’indifferenza.
Va inoltre rilevato che chi utilizza facebook in maniera attiva e partecipativa, come tutti i social network, costituisce certamente un campione rappresentativo della società, ma non è l’intera società. Da ciò possiamo affermare che se abbiamo circa 2.000 partecipanti a questo ampio dibattito, oltre 6.000 “mi piace” e quasi 400.000 condivisioni, possiamo affermare che questi numeri eccezionali ci indicano che la solidarietà per i due marò è pressoché totale in tutta la società italiana.
A tale solidarietà, si aggiunge lo sconcerto, spesso evidenziato in maniera rude e talvolta un po’ sopra le righe, per l’apparente inerzia del Governo Italiano davanti ad un agire che viene da tutti percepito come un vero e proprio sopruso da parte indiana, sopruso reso ancora più atroce dalle voci ricorrenti di una possibile condanna alla pena capitale per i nostri due militari.
Questa partecipazione corale e questa indignazione pressoché generalizzata, ci ha convinti a farcene portavoce presso chi incarna le istituzioni al massimo grado, cioè il Presidente della Repubblica. Con una lettera al Presidente Giorgio Napolitano, gli abbiamo rappresentato il grandissimo numero di contatti registrati in poche settimane dai quali risulta evidente il disagio diffuso e la fervente volontà della cittadinanza italiana che la vicenda che vede protagonisti i due Fucilieri del Battaglione “San Marco”, si risolva al più presto e bene.
Attendiamo con fiducia che il Presidente della Repubblica compia un passo significativo per sbloccare la vicenda e consentire il rientro in Italia dei nostri due marò.
Ringraziamo ancora tutti coloro che hanno accolto l’appello a sostenere Salvatore e Massimiliano e li invitiamo a continuare così ed a coinvolgere quanti più amici e conoscenti possono affinché la voce del popolo italiano superi ogni ostacolo posto sulla via della soluzione di questa inesplicabile vicenda.
Grazie ancora a tutti e … continuiamo così fino alla soluzione!