III Congresso 1928 . Atti Chiusura. Al Castello di Canino 20 settembre

  

CHIUSURA DEL CONGRESSO

AL CASTELLO DI CAMINO  (20 SETTEMBRE)

 

Il Direttorio Nazionale ed il Consiglio Direttivo della Sezione torinese si recano al castello di Camino per consegnare la tessera e |’emblema araldico al marchese Fernando Scarampi di Villanova decano dell’Istituto. Fernando di Villanova aspettava gli ospiti all’ingresso del Castello insieme alla marchesina Paola e ai nipoti Conte de la Forest e Prunas Tola.

Alla grazia gentile della figlia si univa il gesto ospitale e cortese del nonagenario gentiluomo, che conserva nel suo portamento e nel suo tratto la gran linea del signore del passato. Il Castello, che con intelligenza ed amore egli restaurò secondo lo stile dell’epoca, riceve vita e luce dalla sua presenza: è l’anima di un passato glorioso che rivive nel Marchese di Villanova, che conserva tutta la lucidità e l’arguzia dei suoi giovani anni.

Appena giunti gli ospiti, l’antico Capitano delle Guide volle egli stesso guidarli nella visita al Castello: ogni oggetto è un ricordo, ogni arma un cimelio, ogni bandiera una gloria.

Le colonnelle della Brigata Casale, delle Battaglie dell’Assietta e del Risorgimento si alternano colle armature medioevali e coi cimeli di guerra, rievocanti i fatti d’armi dei quali egli stesso fu il protagonista.

Nel salone centrale del Castello la medaglia d’oro Ulderico de Cesaris fa la solenne consegna dell’Emblema Araldico con le seguenti parole:

«Al decano degli azzurri d’Italia, al valorosissimo Capitano delle Guide di Mozambano, l’Istituto del Nastro Azzurro ha l’onore di offrire il simbolo del valore, il suo segno d’onore. A Voi, Marchese Scarampi, gli Azzurri d’Italia guardano come al loro maestro: |’esempio grande dei vecchi del Risorgimento ha segnato la via dell’onore ai giovani. Noi abbiamo soltanto operato perché Voi ci siete stati di guida. Era giusto che oggi la Patria, che sorride ai suoi prodi, e che la saggezza del Re Vittorioso e la volontà del Duce avviano ai pù alti destini, vedesse il compiersi di questa cerimonia che assurge alla significazione di un simbolo, alla santità di un rito».

Il Marchese Fernando Scarampi di Villanova, con parola commossa esprime la sua gratitudine profonda, dicendo che questo giorno sarebbe annoverato da lui fra i più cari della sua vita; fierissimo che gli Azzurri d’Italia della grande guerra, volessero ricordare il veterano del Risorgimento, ormai soltanto ombra del passato, e annoverarlo fra 1 loro camerati. Cosi la tradizione della Patria vive e si perpetua in dedizione di sacrificio e di opere, nell’ Italia rinnovata dall’Uomo illustre che salvò il Paese dall’anarchia ridandogli fervore di lavoro nei campi e nelle officine, disciplina ed ordine, e che Camino è orgoglioso di aver annoverato tra 1 suoi pid grandi ospiti.

Con entusiasmo di vecchio soldato eleva il suo pensiero al Re con atto di infinita devozione alla Casa Sabauda «che è tutta la nostra fede e tutto il nostro amore».

Viene in seguito servita una lussuosa colazione dopo la quale si visita l’antico castello. Prima di lasciare Camino gli Azzurri inviano i seguenti telegrammi al Re e al Duce:

Primo Aiutante Campo S. M. il Re

«Azzurri d’Italia, consegnando marchese Fernando Scarampi di Villanova Emblema Araldico Istituto nel Castello di Camino, rievocano grandi tradizioni di valore fedeltà piemontese che rivive oggi sotto la guida del Duce nella grande Patria italiana per la gloria del Re.»

A S. E. il Capo del Governo

«Azzurri d’Italia consegnando marchese Fernando Scarampi di Villanova Emblema Araldico Istituto nel Castello di Camino, rievocano con glorioso veterano Risorgimento antichi fasti guerrieri preannuncianti grandezza Italia divina data dal Duce.»

( a cura di Chiara Mastroantonio)