2° STORMO AERONAUTICA MILITARE

  

Socio d’Onore dell’Istituto dal 1955 – Tessera n° 691

Il 2° Stormo nasce il 25 dicembre 1925 a Torino ed è inizialmente organizzato su tre gruppi di volo. Durante il secondo conflitto mondiale il reparto viene rischierato in Africa, dove le eroiche gesta dei suoi uomini valgono la medaglia d’argento al valore militare alla bandiera di guerra. Successivamente il reparto, trasformato in Aerobrigata, viene ricollocato prima a Vicenza (1951) e quindi a Cameri (Novara – 1957), dove riceve l’incarico di costituire su velivoli F86 Sabre il primo embrione della Pattuglia Acrobatica Nazionale: i “Lancieri neri”. Il 1962 segna il ritorno da Brigata a Stormo, con rilocazione presso l’aeroporto di Treviso Sant’Angelo: i due gruppi di volo in cui si articola sono dotati di velivoli Fiat G91. Nel 1980 le operazioni di soccorso degli uomini del 2° Stormo alle vittime del terremoto in Irpinia sono ricompensate con l’assegnazione alla bandiera di guerra del reparto della medaglia di bronzo al valore civile. Con l’inizio degli anni ’90 al 14° Gruppo (ormai unico gruppo di volo dello Stormo) viene assegnato, in sostituzione del G91, il più moderno velivolo AMX, e nel 1993 lo Stormo viene trasferito sull’aeroporto militare di Rivolto, dove opera ancora oggi. La seconda metà degli anni ’90 vede il 14° Gruppo impegnato con i contingenti internazionali della NATO nelle missioni di pace in ex-Jugoslavia, come la missione “Allied Force” e l’operazione “Joint Guardian Force“, a guida NATO, che hanno visto gli AMX del 14° giornalmente impegnati sui cieli del Kosovo e della Serbia. Successivamente, nel 2002, in ragione delle esigenze di razionalizzazione del dispositivo militare aeronautico dettate da un mutato contesto geostrategico, i velivoli del gruppo vengono ridistribuiti tra le basi di Amendola (Foggia) ed Istrana (Treviso). Nello stesso anno la Pattuglia Acrobatica Nazionale viene posta alle dipendenze del 2° Stormo, dove ha operato fino al 2007. Da allora il 2° Stormo ha avviato il processo di trasformazione in polo missilistico di Forza Armata, con l’assorbimento dei Gruppi “Intercettori Teleguidati” di Cordovado (Pordenone), Bovolone (Verona) e Bagnoli di Sopra (Padova), attivi fino ad allora con il sistema missilistico “Nike Hercules“, oggi non più in uso. Allo stesso tempo ha continuato a fornire un costante supporto alle attività delle “Frecce Tricolori” sia nelle operazioni quotidiane che in occasione delle manifestazioni con grossa affluenza di pubblico organizzate con cadenza annuale. Dalla seconda metà del 2008 anche la componente operativa del nuovo comparto missilistico dello Stormo ha avviato la sua rilocazione dall’aeroporto militare di Villafranca (Verona) a quello di Rivolto, con il trasferimento di due batterie missilistiche “Spada” (a corto raggio, destinate alla difesa di punto), del personale specializzato nel sistema d’arma e dei mezzi logistici peculiari dello stesso.​​

Il 2° Stormo è l’ente individuato dalla Forza Armata per svolgere la funzione di punto di riferimento missilistico del sistema di difesa aerea nazionale. Lo Stormo cura l’addestramento e la prontezza operativa di uomini e mezzi delle batterie missilistiche “Spada” dell’Aeronautica Militare. Tale missione si concretizza in una continua opera di addestramento volta a mantenere la prontezza operativa richiesta dalla Forza Armata e dalle organizzazioni transnazionali di cui il paese fa parte. Lo Stormo inoltre assicura il regolare svolgimento dei servizi aeroportuali e il mantenimento delle infrastrutture e degli impianti, anche a favore del 313° Gruppo Addestramento Acrobatico operante sulla base.

Medaglia d’Argento al Valor Militare

«Dopo mesi e mesi di una guerra vissuta nelle aspre solitudini africane, dove la lotta contro gli elementi non è meno pura della battaglia contro il nemico dopo essersi a lungo prodigati in superbia, tenace ed eroica azione contro le forze aeree nemiche, i suoi equipaggi, durante la battaglia nel deserto, affrontando e superando ogni ostacolo e rischio scrivevano una pagina di gloria nel cielo della Marmarica. Combattendo vittoriosamente in volo l’agguerrita ala nemica e intervenendo direttamente nell’azione con arditi mitragliamenti a terra infliggevano, non senza duri e sanguinosi sacrifici, perdite gravissime. Cielo dell’Egitto e della Marmarica, dicembre 1940