COMUNE DI ROCCARASO – M.O.V.M.

  

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 TESSERA N°758

L’eccidio di Pietransieri fu compiuto dalle forze di occupazione naziste il 21 novembre 1943 nella frazione del comune di Roccaraso (L’Aquila). In località bosco di Limmari i soldati tedeschi trucidarono 128 persone inermi, di cui 60 donne, 34 bambini al di sotto dei 10 anni, e molti anziani, senza motivazioni documentate, ma per il semplice sospetto che la popolazione civile sostenesse i partigiani.

La zona in cui avvenne il massacro rappresentava uno dei capisaldi della linea difensiva Gustav su cui le forze armate tedesche si attestarono dopo lo sbarco alleato a Salerno. Hitler ordinò alle forze tedesche di stanza in Italia centrale di mantenere le proprie posizioni fino alla primavera del 1945, facendo terra bruciata attorno alle formazioni partigiane operanti. Fu affisso un manifesto nelle località di Rivisondoli, Poescocostanzo, Roccaraso, Roccacinquemiglia e Pietranseri, secondo cui “Tutti coloro che si troveranno ancora in paese o sulle montagne circostanti saranno considerati ribelli e ad essi sarà riservato il trattamento stabilito dalle leggi di guerra dell’esercito germanico”, minaccia che fu probabilmente ignorata dalla popolazione, di umile condizione, che ben difficilmente avrebbe potuto abbandonare la propria terra e abitazione.

La rappresaglia dei tedeschi si accanì in un primo momento contro il bestiame razziato, mitragliato e abbandonato nei boschi circostanti. In un secondo momento i nazisti rastrellarono gli abitanti inermi che si trovavano fra i casali dei Limmari e li trucidarono. Le vittime furono 128: tra esse 34 bambini al di sotto dei 10 anni e un bimbo di un mese. I cadaveri restarono a lungo abbandonati nella boscaglia, nelle radure, fra le rovine dei casali, sepolti dalla neve sino all’estate del 1944.

Il 15 luglio 1967 il Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat appuntò sul gonfalone del Comune di Roccaraso la Medaglia d’Oro al Valor Militare con la seguente motivazione

«Nobile e generosa frazione montana del Comune di Roccaraso, confermando ancora una volta le elevate tradizioni patriottiche e la insofferenza al servaggio delle forti popolazioni abruzzesi, reagiva con la più ostinata opposizione ad ogni invito dell’oppressore alla collaborazione, subendo intrepidamente depredazioni, saccheggi, incendi e distruzioni. L’uccisione ad opera dei partigiani di due militari nazisti offriva all’invasore il pretesto per far pagare a tutta la popolazione il prezzo della fiera resistenza, per cui, in sette giorni, il nemico barbaramente trucidava, con disumana e bestiale ferocia, ben centoventotto abitanti per la maggior parte donne, vecchi e bambini, indifesi ed affamati. L’olocausto di tante innocenti vite umane testimonierà per sempre l’alto, nobilissimo contributo di sacrificio e di sangue offerto dalla popolazione di Pietransieri a difesa dell’onore, della libertà e dell’avvenire della Patria – Pietransieri di Roccaraso, 30 ottobre 1943 – 7 giugno 1944»