COMUNE DI GUARDASTALLO (PI) SOCIO D’ONORE DELL’ISTITUTO

  

Il Comune di Guardistallo è socio d’Onore dell’Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti Decorati al Valore militare per la medaglia di Bronzo al Valore militare concessa il 17 maggio 1996 dalla Repubblica Italiana al gonfalone della città’ per la lotta di Liberazione

Domenica 7 novembre a conclusione della giornata dedicata dal Comune di Guardistallo alla Festa delle Forze Armate e dell’Unità Nazionale il Sindaco di Guardistallo Sandro Ceccarelli in rappresentanza di tutta la comunità ha ricevuto dal presidente della Federazione di Pisa dell’Istituto del Nastro Azzurro la tessera di Socio d’onore e l’emblema araldico dell’istituto sul quale è’ stata montata la medaglia di Bronzo al Valore militare concessa al comune per la lotta di liberazione. Presenti alla cerimonia che si è’ svolta nella splendida cornice del teatro Virgilio Marchionneschi il presidente per la provincia di Pisa dell’ANPI Bruno Possenti, il comitato per le vittime dell’eccidio di Guardistallo, il presidente della locale sezione dell’ANCR e dell’associazione linea Gotica di Pistoia, il parroco e alcuni rappresentanti della giunta e del consiglio comunale, oltre alla partecipazione dei cittadini, della dirigente scolastica e degli insegnanti delle scuole di Guardistallo.

DI SEGUITO UN ESTRATTO DEL DISCORSO PRONUNCIATO DAL PRESIDENTE DELLA FEDERAZIONE DI PISA IN OCCASIONE DELL’EVENTO:

“Un cordiale saluto al Sindaco Sandro Ceccarelli, alle associazioni e a tutte le autorità presenti al conferimento dell’emblema araldico e della tessera di socio d’onore dell’Istituto del Nastro Azzurro al Comune di Guardistallo per la MBVM conferita al Gonfalone della città per la lotta di liberazione. Porto i saluti anche a nome del Presidente Nazionale dell’Istituto Gen. Carlo Maria Magnani che durante lo svolgimento del XXXI Congresso Nazionale che si è svolto presso la Prefettura di Arezzo lo scorso 23 ottobre è stato riconfermato nella carica. A questo proposito do lettura della lettera pervenuta per l’occasione dal consigliere del Presidente della Repubblica per gli Affari Militari:

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Siamo particolarmente lieti che questo evento sia stato inserito nell’ambito della cerimonia di commemorazione della Festa delle Forze Armate e dell’Unità nazionale che quest’anno cade nel centenario della traslazione del milite ignoto sull’Altare della Patria. Il Comune di Guardistallo insieme alle scuole, alle associazioni, al comitato delle vittime dell’eccidio sono impegnati in modo encomiabile in una attività di diffusione della memoria storica alle quali saremo sempre onorati di partecipare se ci verrà concesso.

Il tema della lotta di liberazione si inserisce a pieno titolo nell’ambito della commemorazione della festa delle Forze Armate, dell’Unità Nazionale e quindi nel ricordo della traslazione del Milite Ignoto sull’Altare della Patria celebrato al Vittoriano e al cospetto di tutti i monumenti ai caduti delle varie città d’Italia. il Soldato, il Padre, il Figlio e il Fratello di tutti. Oggi il Milite Ignoto è un Simbolo nazionale che rappresenta tutti i caduti ed i dispersi in guerra italiani; fino ai soldati della Repubblica che hanno versato il loro sangue nelle missioni internazionali di pace, dagli aviatori italiani massacrati a Kindu ai caduti dell’Afghanistan. Divenendo, così uno dei simboli della nostra identità nazionale, un valore di sacrificio, di fratellanza, di unità e di memoria per favorire la pace e il dialogo fra i popoli.

Il Comune di Guardistallo ha concesso la cittadinanza onoraria al Milite Ignoto, quale massimo riconoscimento della nostra comunità, riconoscendo pienamente il sacrificio di coloro che, dal tormentato e lungo processo risorgimentale alle trincee della Grande Guerra, alla Liberazione dall’invasore nazista, hanno dato la propria vita.

Ha significato concedere onore a coloro che allora come oggi, persero la vita per proteggere e servire il nostro Paese. E’ nostro importante dovere trasmettere alle giovani generazioni la Memoria storica quale monito e testimonianza perché non si ripetano mai più gli orrori del passato e possiamo vivere in un presente e futuro di pace e di fratellanza tra popoli. L’estremo sacrificio di tutti i caduti è il filo conduttore che lega avvenimenti tragici così distanti nel tempo: dalle guerre di indipendenza per costruire l’Italia Unita ma che lasciarono questioni irrisolte tanto da condurre il paese ad intervenire nella prima guerra mondiale fino ad arrivare poi al secondo conflitto mondiale, alla lotta di liberazione e ai caduti nelle missioni di pace per venire ai giorni nostri.

Il filo conduttore è sempre l’amore per la Patria che costituisce la sintesi di tutti i valori civili e culturali di un popolo. Patria che sul piano simbolico e in una dimensione collettiva rappresenta l’amore filiale, quello di una mamma per i figli e che ci accomuna tutti come membri di una stessa famiglia. Non a caso il simbolo dei sacrifici collettivi e degli eroismi del popolo italiano ossia il Milite Ignoto è stato è collocato sull’Altare della Patria ai piedi della Dea Roma e non al Pantheon come fu inizialmente ipotizzato; e non a caso su proposta del generale Diaz, la scelta della salma tra le 11 bare contenenti soldati ignoti provenienti dagli 11 campi di battaglia teatro degli eventi bellici della prima guerra mondiale non sarebbe stata fatta da un comandante militare ma da una mamma che non avesse potuto sapere dove fosse sepolto il proprio figlio la cui scelta è poi caduta su Maria Bergamas.

E di fronte all’occupazione dei nostri territori, della minaccia delle nostre identità e libertà individuali e collettive, è scattato quel meccanismo di reazione e di protezione che si è tradotto nei valori del coraggio, della solidarietà, dell’ altruismo, del dovere, del rispetto, della dignità umana….valori che hanno contraddistinto le nostre Forze Armate che si schierarono con l’esercito cobelligerante durante le fasi più cruente della lotta di liberazione, ma soprattutto la popolazione civile inerme che più di tutti ha pagato con la vita subendo rappresaglie, rastrellamenti, eccidi restando però ferma sulla difesa della libertà e della Patria……..

Questo estremo gesto di sacrificio e il sangue versato si è poi tradotto in quei valori di democrazia e libertà che sono stati scolpiti nella nostra Costituzione: I principi fondamentali con le libertà costituzionali, i diritti civili, l’Unità Nazionale rappresentata simbolicamente dal Tricolore, il ripudio della guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Celebrare i caduti, Le Forze Armate e chi è morto per la difesa della libertà non significa celebrare il nazionalismo o la guerra, bensì l’amore, la solidarietà, il lutto e il sacrificio collettivo di un intero popolo. Celebrare il Milite Ignoto oggi allora equivale a celebrare l’unità della Patria al pari della bandiera tricolore e dell’inno nazionale.

La comunità di Guardistallo è stata un fulgido esempio nell’osservare quel sacro dovere che l’art. 52 della Costituzione individua nella difesa della patria ricevendo per la lotta di liberazione la Medaglia al Valore Militare ossia, la più alta onorificenza riconosciuta dallo Stato con la seguente motivazione:

«ll comune di Guardistallo, malgrado fortemente presidiato da unità naziste e fasciste, divenne, subito dopo l’armistizio, centro di Resistenza e luogo di convegno di comandi partigiani. Militari, operai, contadini e studenti del circondario accorsero numerosi a formare combattive unità di volontari, operando molteplici atti di sabotaggio ed ardite azioni di guerriglia che provocarono la reazione degli occupatori. Nel corso del ripiegamento del fronte ed a seguito di un duro scontro con i partigiani, i tedeschi si abbandonarono a rastrellamenti ed a feroci rappresaglie, uccidendo sessantatre persone, fra cui numerosi patrioti, che caddero vittime della loro ansia di riscatto e di libertà. Guardistallo, 8 settembre 1943 – 29 giugno 1944» — 17 maggio 1996

Vorrei concludere con un invito rivolto in modo particolare ai ragazzi: questa cerimonia che celebra la popolazione di Guardistallo per il sacrificio offerto alla Patria nella lotta di liberazione come abbiamo detto è inserito nel contesto del centenario della traslazione del Milite Ignoto sull’Altare della Patria. Allora l’invito è quello di onorare sempre le divise, le forze dell’ordine e le forze armate. Se oggi possiamo vivere liberi all’interno di un sistema democratico è grazie al sangue versato dai nostri nonni e dai nostri militari.

Per venire ai giorni nostri pensiamo al ruolo che le nostre forze armate hanno svolto in difesa della patria durante questa emergenza sanitaria che può essere paragonata ad una crisi mondiale con effetti devastanti equiparabili a quelli di un conflitto. Quando tutto questo sarà passato resterà impressa per sempre nella nostra memoria l’immagine delle colonne dei camion dei nostri militari che trasportavano le bare delle salme dei nostri concittadini morti durante la diffusione del virus covid 19. Tanti militi ignoti le cui madri, padri, mogli mariti figli non hanno potuto nè abbracciare né vedere un’ultima volta. I custodi di quelle salme erano le nostre forze armate e se la fase più critica della pandemia è stata superata, mentre noi eravamo barricati in casa i nostri sindaci, il volontariato, le nostre forze armate e le forze dell’ordine erano impegnate in prima linea per garantire la sicurezza e dare assistenza ai bisognosi rischiando la propria vita per gli altri. Soldati, Marinai, Avieri, Carabinieri, Finanzieri che, sono le tra migliori energie al servizio del Paese, e sempre rispettosi del giuramento di fedeltà prestato alla Repubblica dinnanzi alla Bandiera, in nome e per l’affermazione dei valori di pace, giustizia e libertà.

Lo stemma che oggi sono qui a concedere, emblema araldico dell’Istituto del Nastro Azzurro: scudo sannitico timbrato di un elmo corrispondente al tipo pesante adottato nella prima guerra per il taglio dei reticolati nemici; detto elmo sarà ornato da fregi decorativi d’azzurro e d’oro. Il capo, il campo e la campagna divisi da filetti d’oro ed in azzurro, tutti o in parte, a seconda delle decorazioni acquisite da chi può portare l’emblema; sul campo il nastro dell’Ordine Militare di Italia, nei suoi colori posto in banda filettato d’oro. Questo carico di simbolismo è l’ennesima riprova del legame indissolubile del nostro Istituto con la “nobiltà del Valore”, quel Valore, dimostrato e riconosciuto al Comune di Guardistallo, che oggi siamo qui a celebrare e ricordare!

Onore al Milite Ignoto e a tutti i caduti!

Viva Le Forze Armate!  Viva la Liberazione! Viva la Repubblica Italiana!