5° REGGIMENTO ALPINI

  

SOCIO D’ONORE DELL’ISTITUTO DAL 1953  –  TESSERA N°  47

Motto:    “Nec videar dum sim”.

Festa:    8 giugno – anniversario dei combattimenti a M. Fior e Castelgomberto (1917)

Sede:     Vipiteno (BZ) – Caserma “Menini”.

Mostrina: fiamma a due punte di colore verde.

Stemma araldico

Lo scudo pieno con lo smalto d’azzurro indica amor di patria, lealtà, buona fama e fortezza, tutte qualità riconosciute al 5° alpini. Il “capriolo d’oro” (a forma di V rovesciata) è figura araldica particolarmente importante e testimonia il valor militare dimostrato in ogni guerra dagli alpini del reggimento.

I due silfi simboleggiano la partecipazione dei battaglioni “Vestone” ed “Edolo” alla campagna di Libia (1911-12) ed a loro volta i monti ricordano le imprese compiute dal reggimento nella guerra 1915-18.

Il capo d’oro simboleggia le due M.O.V.M. concesse al reggimento nel corso del secondo conflitto mondiale, una sul fronte greco-albanese e l’altra in Russia come evidenziato nel quartier franco ove sono riportati i colori nazionali della Grecia ed il tridente d’Ucraina.

Origini e vicende organiche

Il 1° novembre 1882 si forma, in Milano, il 5° Reggimento Alpini che inquadra i battaglioni “Val Dora”, “Moncenisio”, “Valtellina”, “Alta Valtellina”. Nella circostanza battaglioni alpini, precedentemente contraddistinti da un numero, assumono la denominazione della rispettiva zona di reclutamento e sono aumentati da 10 a 20. Il 1° aprile 1885 il 5° regimento cede al 3° i battaglioni “Val Dora” e “Moncenisio” e riceve dal 1° il battaglione “Val Camonica”. Con il riordinamento del Corpo, che ha inizio il 1° novembre 1886 i battaglioni prendono il nome della città sede del rispettivo magazzino; quelli del 5° reggimento divengono “Morbegno”, “Tirano”, “Edolo”, “Rocca d’Anfo” e quest’ultimo nel 1889, cambia ancora in “Vestone”.

Nel 1901, all’atto della costituzione dei Gruppi Alpini a livello brigata, 5°, 3° e 4° Reggimento entrano a far parte del II Gruppo, unità questa che dal 9 agosto 1910 diviene II Brigata Alpina (soppressa poi nel 1916). Per la guerra 1915-18 il reggimento costituisce i battaglioni “Monte Spluga”, “Stelvio”, “Adamello”, “Suello”, “Val d’Intelvi”, “Valtellina”, “Val Camonica”, “Val Chiese”, “Monte Mandrone”, “Monte Ortler”, “Monte Cavento”; il 29 maggio 1917 è in vita a Storo, con personale di disciolti reparti sciatori, il battaglione “Tonale”. Terminato il conflitto sono sciolti tutti i battaglioni formati dal 5°, ad eccezione di “Tirano”, “Edolo”, “Vestone” e del “Trento”; quest’ultimo rimane in sostituzione del “Morbegno” dislocato a Fiume a fine novembre 1918.

Con l’ordinamento del 1921, il 5° Alpini è inquadrato nella 2ª Divisione Alpina, cede i battaglioni “Trento” “Edolo” e “Vestone” al 6° reggimento, riceve dal 4° il battaglione “Intra”. Il 5° Reggimento Alpini restituito al 4° il battaglione “Intra” e riavuto dal 6° il battaglione “Morbegno” nel novembre 1926, è formato dai soli battaglioni “Morbegno” e “Tirano”.

Un nuovo ordinamento nel 1934 apporta ulteriori modifiche ed il 5° Reggimento assieme al 6° ed al 2° Artiglieria Alpina forma la II Brigata Alpina che solo un anno dopo è trasformata in Comando Divisione Alpina “Tridentina”. Sono costituiti e mobilitati dal 2 settembre 1939 i battaglioni “Val d’Intelvi”, “Valtellina” e “Val Camonica” i quali operano con il 5° Gruppo Alpini al fronte occidentale e sono poi sciolti il 31 ottobre 1940.

Il 10 giugno 1940 il 5° reggimento alp. con i battaglioni “Morbegno”, “Tirano” ed “Edolo” è ancora inquadrato nella Divisione Alpina “Tridentina” (2ª) e con tale grande unità partecipa al secondo conflitto mondiale, prima sul fronte alpino occidentale, poi in Albania e successivamente in Russia.

Il Reggimento, rimpatriato nella primavera del 1943, dopo aver subito gravissime perdite, è ancora in fase di riordinamento allorchè sopraggiunge l’armistizio ed è sciolto il 10 settembre 1943.

Il 5° Reggimento Alpini inizia la propria ricostituzione il 1° gennaio 1953 in Merano, nell’ambito della Brigata “Orobica”, formando il comando di reggimento; il 15 marzo riceve dal 6° Alpini il battaglione “Edolo”, il 1° settembre incorpora il Battaglione Addestramento Reclute che diviene B.A.R. del 5° e 6° reggimento alpini; il 10 settembre 1953 viene formato il battaglione “Tirano”. Il 27 ottobre 1955 il B.A.R. si trasforma in B.A.R. “Orobica” ed è trasferito a Montorio Veronese ove il 1° febbraio 1956, unitamente al B.A.R. “Cadore”‘ costituisce il 12° Centro Addestramento Reclute. Con la ricostituzione del battaglione “Morbegno”, dal 1° ottobre 1956 il 5’ Alpini inquadrà nuovamente: i suoi tre battaglioni tradizionali. Nel 1975, a seguito della ristrutturazione dell’Esercito, il 31 luglio il battaglione “Edolo” si trasforma in B.A.R. “Edolo” ed il 30 novembre il 5° Alpini viene sciolto ed i suoi battaglioni divengono autonomi. La Bandiera e le tradizioni reggimentali sono affidate al Battaglione Alpini “Morbegno” che ha sede in Vipiteno ed appartiene alla Brigata “Orobica”. Passato dal 27 luglio 1991 alle dipendenze della Brigata “Tridentina”, nell’ambito del riordinamento della Forza Armata il battaglione perde Ia propria autonomia il 7 agosto 1992 ed il giorno successivo è inquadrato nel 5° Reggimento Alpini che si ricostituisce in Vipiteno (BZ). A fine anno 1992 e nei periodi 5 marzo – 5 maggio 1993; 2 novembre 1993 – 15 gennaio 1994 il reggimento è impiegato nell’operazione “Vespri Siciliani” in concorso al mantenimento dell’ordine pubblico in Sicilia. Nel 1994, dal 24luglio al 21 settembre prende parte all’operazione “Riace”, in Calabria’ per il controllo del territorio e nel mese di novembre cede proprio personale all’11° Reggimento Alpini per concorrere al soccorso nelle zone alluvionate del Piemonte.

Dal 1º Luglio 2002 il reparto passa alle dipendenze della Brigata alpina “Julia”. Nel 2000 il Reggimento viene alimentato con volontari in ferma annuale e partecipa, l’anno successivo alla sua prima operazione fuori area in Bosnia nel quadro della missione “Joint Forge”. Dal Maggio 2003 al Dicembre 2003 partecipa all’operazione “Joint Forge” in Bosnia-Erzegovina. Nel Luglio 2005 è impegnato nell’operazione “Joint Enterprise” in Kosovo, dove opera fino al mese di Gennaio del 2006. Dall’Agosto 2006 fino al mese di Gennaio 2007 è impiegato presso Kabul (Afghanistan) e nel mese di Ottobre 2010 fino al mese di Aprile 2011 presso Shindand (Afghanistan). Tra il 2010 e il 2011 ha partecipato alla missione in Afghanistan, operando della FOB “La Marmora” all’interno dell’aeroporto militare di Shindand. Nel 2013 la 44ª Compagnia sarà nuovamente inviata in terra afghana a protezione dell’aeroporto militare di Herat. Il Reggimento partecipa ancora all’operazione “Joint Enterprise” in Kosovo dal Dicembre 2014 al Giugno 2015, come parte consistente del comando del “Multinational Battle Group West”, l’unità multinazionale con competenze sul settore occidentale della regione.

Dal Novembre 2016 al Giugno 2017 Reggimento partecipa all’operazione” Strade Sicure”, garantendo attività di antisciacallaggio nelle zone colpite dagli eventi sismici dell’Ottobre 2016 in Marche ed Umbria, presidiando i maggiori centri colpiti dal terremoto.

Dal Dicembre 2017 al Giugno 2018, la 44ª Compagnia ed alcune unità del Comando di Reggimento prendono parte all’Operazione “Baltic Guardian” in Lettonia, inquadrati all’interno del “Battle Group Latvia” a comando Canadese nell’ambito della missione NATO Enhanced Forward Presence. Nel 2018 il reggimento reparto è stato impiegato nuovamente in Kosovo, nel 2020 la 47ª Compagnia ed alcune unità del Comando di Reggimento prendono parte alla missione bilaterale italiana in Libia denominata MIASIT.

Campagne di guerra e fatti d’arme

Eritrea (1887-88): vi prende parte la 48ª compagnia

           (1895-96): concorre alla formazione dei battaglioni alpini I e IV con 25 ufficiali e 641 soldati. Adua (I battaglione)

Libia (1911 -12): Battaglione “Edolo”: ridotta Lombardia, Bu Msafer. Inoltre il reggimento fornisce a Corpi e Servizi mobilitati 4 ufficiali e 216 soldati

1913: Libia: – battaglione “Vestone”: Assaba

Prima Mondiale (1915-18):

– 1915: Castellaccio – Lago Scuro (ott.)

– 1916: M. Adamello, (apr. mag.) – M. Fior, M. Castelgomberto (giu.)    – M. Pasubio (ott’)

– 1917: M. Ortigara (giu.) – Bainsizza (ago.)

– 1918: Cima Presena, Zona Monticelli (mag.) – Punta S. Matteo, M. Mantello (ago.) – M. Cesen (ott.-nov.)

Africa Orientale (1935-36): il reggimento concorre alla formazione della 10° colonna salmerie

Seconda Mondiale (1940-43):

– 1940: fronte alpino occidentale (giu.) – Albania (nov.-dic.)

– 1941: fronte greco-albanese: Pupatit – Gur i Topit

– 1942-43: fronte russo Bassowka, Scororib, Nikitowka, Nicolajewka’

Ricompense alla Bandiera

Al Valor Militare

Ordine Militare d’Italia – Decreto 5 giugno 1920

Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell’aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d’Italia (1915-18)” (All’Arma di Fanteria).

Medaglia d’Oro – Decreto 3l dicembre 1947

“Sul fronte greco, in cinquanta giorni di lotta senza tregua contro un nemico più forte di numero, di artiglierie, di armi automatiche, il 5° reggimento alpini, con i suoi battaglioni “Morbegno”, “Tirano” ed “Edolo”, fusi in un blocco granitico di forze spirituali e materiali, superando asprissime difficoltà di clima e di terreno, teneva testa eroicamente all’avversario, contestandogli il terreno palmo a palmo e con contegno risoluto ed aggressivo. Malgrado le fortissime perdite che lo avevano ridotto ad un pugno di eroi, continuava ostinatamente a combattere per l’onore della Patria e perché così vuole la forte tradizione alpina. Successivamente su un altro importante settore montano, fermo ed incrollabile sulle posizioni affidategli, riaffermava con gloriose tenaci difese e con vittoriosi ardimenti offensivi, senza mai contare i sacrifici, la sua fama di preclaro valore guerriero. Magnifico esempio, nei capi e nei gregari, di altissime virtù militari.” Altura di Morava – Dushar – Bregu i Math – Sqimari, 14 novembre – 30 dicembre 1940 – Pupatit – Guri i Topit, gennaio – aprile 1941.

Medaglia d’Oro – Decreto 9 giugno 1948

“In sette mesi di durissima campagna sul fronte russo si dimostrava granitica e potente unità di guerra, saldissimo fascio di indomite energie, di ferree volontà e di leggendario ardimento. Durante una difficilissima manovra di ripiegamento dal fronte del Don, sempre vittoriosamente tenuto, i suoi battaglioni “Morbegno”, “Tirano” ed “Edolo”, malgrado le eccezionali avverse condizioni di clima e di elementi, le asperrime estenuanti marce lungo sterminate distese di neve, la mancanza assoluta di ogni rifornimento, davano continue fulgidissime prove delle loro fiere qualità guerriere. Operando con rara abilità in territorio insidiosissimo, pur spossati dalle aspre fatiche e privazioni, superando ogni umana possibilità di resistenza fisica e morale, a Scororyb, a Scheljakino, a Wawarowka, a Nikitowka, a Nicolajewka ed in altri numerosi durissimi combattimenti, stroncavano sempre nuove soverchianti forze nemiche appoggiate da potenti mezzi corazzati e con furore leonino rompevano il cerchio di ferro e di fuoco in cui l’avversario, rabbiosamente deciso di annientarli, si illudeva di averli ormai chiusi. Col loro intrepido valore e con la loro travolgente irruenza, in nobile gara di abnegazione, di arditezza e di irresistibile slancio con i battaglioni del reggimento gemello, travolgevano il nemico, ne contenevano e ne arginavano l’irruenta avanzata, creando la indispensabile premessa alla ripresa ed aprivano la via della salvezza a numerose unità. Primi nell’offerta, nella sofferenza e nel sacrificio, i tre ferrei battaglioni, sempre fedeli alla loro antica tradizione, hanno superato con più che leggendario valore, il loro eroico passato di guerra.” Fronte russo: Bassowka – Scaroryb – Scheljakino – Nikitowka – Nicolajewka, agosto 1942 – febbraio 1943.

Medaglia d’Argento – Decreto 31 ottobre 1920

“Per il fulgido valore e Ia granitica tenacia con cui il battaglione “Morbegno” resistette saldamente, pur con gravissime perdite, a soverchianti forze nemiche, mantenendo, in epica difesa, importantissime posizioni” (M. Fior – Castelgomberto, 5-7-8 giugno 1916). (Al battaglione “Morbegno”).

Medaglia di Bronzo – Decreto 5 giugno 1910

“Per la bella prova di valore data dal battaglione “Vestone” nel combattimento del 23 marzo 1913 Assaba” (al battaglione “Vestone”)