80° REGGIMENTO ADDESTRAMENTO VOLONTARI “ROMA”

  

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TESSERA N° 762

Motto: “Nel nome di Roma”.

Festa: 12 novembre – anniversario del combattimento di Nikitowka (1941).

Sede: Cassino (FR) – Caserma “Lolli Ghetti”.

Mostrina: rettangolare di colore scarlatto con righe longitudinali gialle ai lati.

STEMMA ARALDICO

1° quarto:       lo smalto d’azzurro, simbolo di nobiltà propria e della tradizione ispirata a nobili ideali, è attraversato dalla banda d’oro, caratteristica delle virtù e capacità militari.

2° e 3° quarto: lo smalto di rosso, indice di ardire portato nella lotta e del sangue versato, è anche riportato lo stemma di Roma. Con la città il Reggimento ha un duplice legame, di origine e di nome: la lupa romana, ripetuta ed attraversata indica chiaramente che non si tratta di dominio o di conquista ma di segno di deferenza per la duplice unione.

4° quarto:       nello smalto ancora d’azzurro, il “destrocherio armato” emblema particolare degli enti destinati all’addestramento.

Il capo d’oro è simbolo delle due massime ricompense al V.M. meritate dal Reggimento nel corso del secondo conflitto mondiale e nel quartier franco il tridente d’Ucraina è stato inserito per indicare il fronte dove l’unità si è particolarmente distinta

Origini e vicende organiche

Nel 1884, in attuazione del decreto 4 settembre, si costituisce a Roma il 1° novembre l’80° Reggimento Fanteria (Brigata Roma), su tre battaglioni, con il concorso, con due compagnie ciascuno, dei reggimenti 6″, 8°, 38°, 44° e 74°. Viene unito al 79° Reggimento nella Brigata Roma anch’essa di nuova formazione. Per la guerra 1915-18 il reggimento è ordinato su tre battaglioni, ognuno con quattro compagnie fucilieri ed una sezione mitragliatrici. Il 31 ottobre 1926, per effetto della legge 11 marzo dello stesso anno sull’ordinamento, l’80° viene sciolto ed i suoi battaglioni sono assegnati uno al 231° ed uno al 232° Reggimento. Ricostituito il 2 maggio 1931 in Reggio Emilia è assegnato alla XVI Brigata di

Fanteria quale 80° Reggimento Fanteria “Roma”. Con la formazione delle divisioni binarie, nell’aprile 1939 viene inquadrato nella Divisione di Fanteria “Pasubio” (9ª) della quale fanno parte i Reggimenti 79° Fanteria e 8° Artiglieria per D.f.. Il reggimento ha in organico: comando e compagnia comando; I, II e III battaglione fucilieri, compagnia mortai da 81; batteria armi di accompagnamento da 65/17.

Nel corso del secondo conflitto mondiale l’80°, impiegato sul fronte russo dal luglio 1941 al gennaio 1943, subisce gravissime perdite, tuttavia per l’eroismo dimostrato dai propri fanti vengono concesse alla Bandiera ben due Medaglie d’Oro al Valore Militare. Nell’aprile 1943 i superstiti e la Bandiera rientrano al deposito reggimentale di Mantova ed ha subito inizio il riordinamento. A fine giugno il reggimento è inviato in Campania ove l’8 settembre 1943 viene sciolto a seguito degli eventi determinati dall’ armistizio.

Il 1° luglio 1958 ha vita in Orvieto l’80° Reggimento Fanteria “Roma” (CAR) in sostituzione del preesistente 8° Centro Addestramento Reclute. È nuovamente sciolto il 31 dicembrce 1975 e ne eredita la Bandiera e le gloriose tradizioni l’80° Battaglione Fanteria “Roma” formato in Cassino il 1° gennaio 1976 per trasformazione del III Battaglione già del medesimo reggimento. La nuova unità mantiene i compiti addestrativi e comprende comando, compagnia comando e servizi, tre compagnie reclute, prende sede a Cassino. Il battaglione, a datare dal 22 marzo 1991, è posto alle dipendenze della Scuola Allievi Sottufficiali in quanto destinato alla formazione dei Volontari in Ferma Prolungata (VFP).

Nell’ambito del riordinamento della Forza Armata il battaglione perde la propria autonomia il 24 settembre 1992 ed il giorno successivo è inquadrato quale I Battaglione nell’80° Reggimento “Roma” che si costituisce in Cassino (FR).

Campagne di guerra e fatti d’arme

Eritrea (1895-96): concorre alla formazione dei battaglioni II, X, XXVII con 3 ufficiali e 118 soldati. Adua: II e X Battaglione

Libia (1911-12): concorre alla mobilitazione di vari reggimenti fornendo complessivamente 17 ufficiali e 1452 soldati.

Prima Mondiale (1915-18):

1915: Vallarsa – Corna Calda

1916: Altopiano Trambilleno (mag.) -Vanza, Parmesan (giu.) – M. Majo (lug.)

1917: Val Posina – Bainsizza: Okroglo (ago.) – Loga – Torre – Tagliamento (ott.)

1918: Monastier, Fosso Palumbo (giu.) – Vittorio Veneto: M. Grappa (ott.-nov.)

Seconda Mondiale (1940-43)

1941: Frontiera italo-jugoslava

1941-43: Russia: Petrikowka, Jasnaja, Gorlowka, Nikitowka, Abrossimowo, Arbusow, Poliana, Tscherkowo.

Ricompense alla Bandiera

Ordine Militare d’Italia – Decreto 5 giugno 1920

“Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell’aspra battaglia, conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace, domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d’Italia (1915-18).” (All’Arma di Fanteria)

Medaglia d’Oro – Decreto febbraio 1945.

“In avanguardia ad una divisione impegnata per l’accerchiamento di preponderanti forze nemiche, quantunque separato dalla propria colonna, attaccava arditamente l’avversario, sgominandolo. Distintosi al forzamento del Nipro e nella battaglia di Petrikowka, si lanciava con grande animosità all’inseguimento del nemico fedele alla sua antica reputazione di valore, incurante delle più aspre fatiche e privazioni, raggiungeva per primo le forti retroguardie avversarie, cui negava tregua e scampo, debellandone ripetutamente l’ostinata resistenza. Inoltratosi tra gelo, fango e pioggia per trecento chilometri in territorio infestato da partigiani, affrontava di nuovo impari lotta, resa più perigliosa dall’isolamento e dalla penuria di rifornimenti e dal nemico, quattro volte superiore di numero, che deciso ad annientarlo lo circondava rabbiosamente in un villaggio, imponeva rispetto per nove giorni di duri combattimenti, obbligandolo infine a cedergli il passo. A conferma delle sue fiere qualità militari, si acquistava meriti altrettanto eletti nel prosieguo delle operazioni offensive e nella tutela di un delicato settore difensivo nonostante l’eccezionale crudezza dell’inverno imponesse ai suoi ranghi duramente assottigliati inenarrabili patimenti e sacrifici.” (Fronte russo. (Jasnaja, Poliana, Wonowka, Shelesnoie, Gorlowka, Nikitowka, Chazepetrowka, Ploskij), agosto 1941 – maggio 1942.

Medaglia d’Oro – Decreto 31 dicembre 1947

“In durissima, tenace, aggressiva e cruenta battaglia difensiva, di fronte a ripetuti, ostinati violenti assalti nemici, operati da forze ingenti, continuamente rinnovellantisi, riconfermava superandole, le fulgide, eroiche tradizioni del passato. Attraverso larghissimo tributo di vite e di sangue, imposto dal nemico e dal clima, già aggirato sui fianchi ed oltrepassato sul tergo, fedele alla consegna ricevuta, con sublime eroismo, fede convinta ed eccelso spirito di sacrificio, manteneva salda la sacra linea intangibile affidata al suo onore ed al suo valore, anche quando già appariva ineluttabile il totale estremo sacrificio. Rifulgeva nella successiva, logorante lotta, intesa ad aprirsi un varco ripetutamente, per vari giorni consecutivi, attraverso le imbaldanzite schiere dei mezzi corazzati accerchianti. Né le estenuanti tappe del tragico ripiegamento lungo la nevosa, gelida steppa russa, né il calvario del supremo olocausto del superstite pugno d’Eroi, incalzato, braccato e falcidiato, valsero a fiaccarne l’intrepido animo, il saldo cuore, e lo strenuo valore che, dopo oltre un mese di contrastata sfibrante lotta, trionfavano sulla maggiore potenza dei mezzi del nemico.” (Fronte del Don: Abrossimowo – Monastychtschina – Getreide – Swoch – Arbusow – Tscherkowo, 1° dicembre 1942- 15 gennaio 1943)

Medaglia di Bronzo – Decreto 5 giugno 1920

“Dava prove luminose di pertinacia e di virtù militari, opponendosi, sul Piave, all’urto violento di forti masse nemiche (19-24 giugno 1918). In sette giorni di aspri combattimenti, con eroico, impetuoso valore conquistava aspre posizioni sul Monte Grappa ed inseguiva poscia brillantemente il nemico” (Monte Grappa,27- 31 ottobre 1918)